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i placiti dei filosofi)^ che potrebbe esser puramente accidentale. passato a noi dall'impero d'Oriente. Però il Diez non crede doversi staccare da ARRESTARE, in quanto varrebbe « Sentenza che ferma, finisce una lite » alla pari del ted. BESCHLIJSS, che propriamente vale conclusione, termine, e ritiene che rincontro della voce romanza con la greca sia i decreti e le ordinanze de' supremi magistrati (che nel latino di mezzo — Cosi vennero detti ai tempi dell'impero bisantino Pena, che consiste nel trattenere il colpevole per ebber nome di PLÀI CITA); e negli scrittori francesi trovasi usata questa parola per indicare i decreti decreto e propriamente ciò che piace (da ARE SKEIN piacere, appagare, ony anche ARÈSKONTA beneplacito e specialmente del parlamento e le sentenze dei supremi tribunali, e sembrerebbe un qualche tempo in un dato luogo; Cattura di una persona, fatta dalla forza pubblica. 2. Nel senso di Sentenza o Decreto inappellabile (tale la decisione di una Corte suprema) arrèsto da un b. lat. AD-RÈSTUMnome verbale di AD-RESTÀRE fermare (v. -Restare). 1. confronta col fr. arrèt, e più antic. arrèsi, pori. a resto, e vuole il Budeo che tragga dal gr. ARESTÒN decisione, voce per la sua classica provenienza da restituirsi in onore.
participio albagia sparto tomista quindici vogare visciola adragante onorifico alfiere targa lupicante folena minestriere concertare isa giuspatronato bardatura soffiare stupro quinterno biscotto scannellare cavo teosofia arrosolare incuocere estremo calibografia bacola scaciato spoltronire piaccianteo consentire inopinabile rifiutare palma gime toccare sbevere squadrare tega dolere assommare topico rovescione guglia sporco afelio tresca trasaltare rifuggire laciniato l appio Pagina generata il 08/12/25