Atlante Storico
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stessa (animale cornuto), simbolo del marito che ha la moglie infedele. La frase « Far le corna » nel detto significato leggesi anche negli statuti scritti in barbaro latino della città di Trieste del 1150, dove dal n. 160, al 166 vi è una disposizione corno [pi. corna e corni] dial. sardi,, Cacciare la malia vuoisi derivato dall'uso delle donne CÒRNU - plur. OÒRNUA - che cfr. e or-1 ru; prov. cai. e rum. corn; fr. cor e come; 5p. cuerno-a, pori. corno-a: dal lai. e colpa, a. ted. hir-uz, mod. Hirsch === ang.sass. heorot, heort, cimb. caru, lai. cèrvvis cervo (animali cornuti), e] pare anche da mettersi accanto al sscr. ^RN-GAM corno, punta, picco (cfr. Cervo). che ha questa intestazione: de mulieribus facentihus viros suos corgnam e punisce la violazione del talamo. — « Far le corna » per rad. del gr, KRA-NAÒS duro (v. Corniolo hrind vitello, nell'indice ed uno nel mignolo, d'onde verosimilmente ne sarebbe venuto l'uso di scongiurare la iettatura stendendo codeste due dita e chiudendo maniera gr. KÈRATA POIÈIN, ed è volgare espressione per denotare il disonore che fa un coniugo all'altro rompendogli la fede, come se ciò gli ponesse le corna in capo per esporto al ridicolo, ovvero, come altri pensa, per ricordo del becco romane di porsi un anello amuleto le altre. Fig. vale Testa, Cervello, e quindi Avere o colore nero o gialliccio, che sorge ai lati della testa di alcuni quadrupedi del? ordine dei ruminanti. « Far le corna » per Tradire la fedeltà coniugale risponde con precisione all'antica Quella parte dura come l'osso, più o meno lunga, quasi sempre curveggiante e a punta, di e cfr. Cranio)', ma il i Curtius ed altri si limitano a comparare col sscr. karnas orecchio, col got, col celto (irl. ci'mbr. e cornov,) co m e col gr. kèr-as (cfr. or. querafc, ébr. queren ?) e che ad alcuno sembra legato alla con lo zendo 91'va (===9arva), coli'a. a. ed»hor-n got. haurn a, mettere per le corna == Avere o mettere in testa, nella mente; p.es. «Che hai tu
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Carato; Cerasta; Cervo; Corniolo; Cromorno; » e simili. Sempre fig. vale pure Cosa senza valore; Niente; e cosi « Non valere un corno & === o sta ai lati di un tutto, o se ne Non valere, non costar una brus? negativa. Dicesi inoltre per Superbia, Alterigia presa la similitudine dagli animali a lunghe corna, che quando vanno a testa alta sembrano nulla; — « Un corno! » esclamazione alteri dirama in qualunque modo; p. es. e maestosi, e perciò dicesi: « Alzar le corna suonargli un corno come un violino » detta per chi non ha orecchio musicale; ne » per Insuperbire, « Spezzar le corna » per Fiaccar la superbia, Ha pure il senso figurato di Parte che sporge sé stesse in due o tré giri, a similitudine di un corno di ariete. Onde la espressione « Tanto mai oggi per le corna? » « Chi tè lo ha messo per le corna i corni delPancudine (le sporgenze), il corno della croce, i corni dell'altare (i lati ), i corni di un esercito (le ale), i corni di un nume (le diramazioni). « Corno » si chiamò per similit. il Berretto coronato del Doge di Venezia, che fare dei segnali; ed è anche uno Strnmentc musicale d'ottone, ripiegato sopra gusto musicale ; fig. di chi non valuta i più cordiali segni di anetto, di cortesia: ovvero di chi non conosce il divario tra il più e il men bello o buono. Deriv. Cornaggine; Cornala; Cornatura; C'òr nea; Cornétta-o; Cornìcoiato; Carnibla (?). Comp. In-cornàrsi; Lio-corno; Scornarsi; S-cbrno; Tri-cbrno; Uni-còrno. Cfr. Carruba; era di brocca d'oro e in forma quasi di corno come il berretto. « Corno » dicesi uno Strumento da suono fatto con un corno di bue, come quello, p.es. che usano certe guardie per plebea, che si fa quando si vuoi dare ad alcuno Fliscorno; .Rinoceronte.
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